Il gambero rosso di Mazara del Vallo | I consigli di Longino

Navigando nel Mar Mediterraneo, troviamo una meraviglia delle nostre acque. Rosso, luminoso, compatto e saporito. In dialetto siciliano lo chiamano l'ammaru russu.
Avete indovinato? Sì, proprio lui, il gambero rosso di Mazara del Vallo.

Scopriamo insieme il tesoro del mare siciliano.


L'umami del gambero rosso di Mazara

Umami made in Sicily. Siamo a Mazara del Vallo, un villaggio di pescatori che ha racchiuso l’identità siciliana in un prodotto unico nel mondo, diventato col tempo un’icona di gusto autentico: il gambero rosso di Mazara.

Perchè parliamo di umami?
In giapponese umami significa “saporito” ed è uno dei cinque gusti fondamentali percepiti dalle cellule ricettrici della lingua. Umami indica per la precisione il sapore di glutammato, che è particolarmente presente in cibi come la carne, il formaggio e ad altri alimenti ricchi di proteine.

Perchè umami e gambero rosso?
La risposta è: il sapore in testa. Caratteristica distintiva del gambero rosso di Mazara è quella di avere le uova nella testa e non nel ventre. Quello che un tempo era visto come un difetto, ha rivelato nel corso dei decenni la vera ricchezza di questo prelibato prodotto. Questo gambero è una rara esperienza per il palato, da gustare soprattutto crudo. Una vera esplosione di gusto e un sapore ancestrale di mare che si spinge ben oltre i confini del Mediterraneo, arrivando fino ai Paesi asiatici e meritandosi il titolo di "Umami della Sicilia".

La storia di Don Gambero

"È impossibile garantire la qualità di un prodotto se non se ne rispettano le origini."

Per ottenere il miglior prodotto noi ci affidiamo a Don Gambero, azienda siciliana nata nel 2015 che in soli 6 anni ha ereditato ed è riuscita a trasmettere la lunga tradizione dei marinai e dei pescatori siciliani. I suoi prodotti raccontano una storia di amore e rispetto verso la terra e il mare di Sicilia e i protagonisti di questo racconto sono persone autentiche che da sempre tramandano la cultura di un modello di pesca genuino e responsabile. La storia di Don Gambero ha tante sfumature ma un solo obiettivo: tutelare e tramandare alle generazioni future una forma d'arte, come quella del gambero rosso.

Che altro?
l gamberi rossi di Don Gambero vivono a circa 700 metri di profondità dove le forti correnti marine contribuiscono a rendere la carne bella compatta mentre le elevate evaporazioni, che il Mar Mediterraneo subisce nella stagione calda, li arricchiscono di sali minerali che donano loro un sapore inconfondibile. Ogni giorno le barche pescano il miglior pesce tra le Egadi, Sciacca e Trapani. Il processo di cattura, surgelazione e confezionamento si svolgono nell’arco di una manciata di ore: tutto avviene direttamente a bordo e solo il pescato migliore diventa Don Gambero. Appena catturati, i gamberi rossi vengono abbattuti con la tecnologia IQF (Individual-Quick-Freezing, la Surgelazione Rapida e Individuale) e suddivisi per misura e peso nei laboratori certificati dei pescherecci con uno shock termico elevatissimo. La successiva lavorazione viene eseguita in tempi rapidi senza risciacquo e senza glassa per mantenere tutta la freschezza del prodotto. Non solo. I packaging utilizzati sono stati selezionati per preservare e al contempo veicolare il sapore unico di queste preziosità. Inoltre, è disponibile la linea “I pronti all’uso”, una gamma di prodotti in pratiche confezioni sottovuoto che consentono di evitare ogni spreco.

Le tre declinazioni gourmet del gambero rosso

Come consumare il gambero rosso di Mazara?
Semplicemente crudo!
Nella video ricetta, il nostro chef Giorgio Guglielmetti vi mostrerà come scongelare il prodotto, mantenendo intatto il sapore originale di mare. Visto che ci piace stupirti, abbiamo pensato come valorizzare le sfaccettature del gambero rosso attraverso tre declinazioni, impreziosite dal Caviale Kaluga Amur e dal Plancton Marino.

Non perderti tutti i consigli nella video ricetta!

Vuoi scoprire il gusto autentico del mare siciliano?
Vai sul nostro shop e gusta l'umami del gambero rosso di Mazara.

16 aprile 2021