Selvaggina da Pelo e da Piuma

La selvaggina è quella categoria che racchiude carne di animali selvatici come cervo, capriolo, cinghiale, lepre, fagiano, pernice. Questa carne ha un sapore più intenso, più deciso, decisamente "selvatico" rispetto alle comuni carni rosse di allevamento. Una carne gourmet, molto apprezzata dagli amanti dei sapori forti e delle marinature, che rendono la carne più tenera ed esaltano gli aromi.

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La guida completa alla Selvaggina da pelo e da piuma

Portare in tavola cinghiale, cervo, capriolo, fagiano o pernice richiede tecnica ma ripaga con profumi unici e sapori profondi. In questa guida trovi risposte rapide e indicazioni pratiche per la cucina di casa: come marinare la selvaggina, impostare le cotture lente per cotture in umido e ragù, scegliere le cotture brevi per filetti e controfiletti, oltre a consigli di abbinamento e ricette utili.

Che cos’è la selvaggina?

Per “selvaggina” si intendono carni di animali selvatici (o da allevamento estensivo) dal profilo aromatico “di bosco”: fibre più sode, grana fine, grassi contenuti e una sapidità naturale che aumenta con l’età dell’animale. Si distingue tra selvaggina da pelo (cinghiale, cervo, capriolo, lepre) e selvaggina da piuma (fagiano, pernice, colombaccio, anatre selvatiche). La resa migliore si ottiene con marinature mirate, temperature moderate e riposi post-cottura per rilassare i succhi.

Quali sono gli animali da selvaggina?

I più diffusi sulle tavole italiane sono cinghiale, cervo e capriolo (tagli per brasati/umidi e filetti per cotture brevi), poi fagiano, pernice e colombaccio tra gli uccelli (ottimi arrosto, in salmì o al BBQ con bardature). Ogni specie richiede approcci diversi: low & slow per tagli ricchi di collagene, rosé al cuore per filetti, protezioni di grasso per i volatili più magri.

Come marinare la selvaggina

La marinatura attenua le note selvatiche e rende le fibre più morbide in cottura. Per tagli adulti o ricette in umido: vino rosso, sedano-carota-cipolla, alloro, ginepro, pepe nero (8–12 ore; fino a 24 ore per pezzi grandi). Per tagli giovani e delicati: agrumi, vino bianco ed erbette (2–4 ore). Filtra la marinata e usala per sfumare, mai a crudo nel piatto. Per la tecnica tradizionale, scopri il salmì e le sue varianti.

Come fare il cinghiale in umido

Marina la polpa 8–12 ore, asciuga e rosola a fiamma alta in casseruola per caramellizzare. Unisci il soffritto, sfuma con la marinata filtrata e completa con brodo; cuoci coperto a fuoco dolce 2–3 ore finché le fibre si ammorbidiscono. Regola l’acidità con un filo di aceto o un quadratino di cioccolato fondente 70% a fine cottura. I passaggi dettagliati li trovi nella nostra guida alle ricette autunnali.

Ragù di cinghiale: come farlo bene

Sgocciola la carne dalla marinatura, tritala al coltello e rosolala a lungo con il battuto di sedano, carota e cipolla; sfuma con vino, aggiungi pomodoro (o vai “in bianco” con fondo e rosmarino) e stufa 2–3 ore a fiamma bassa. La consistenza giusta è vellutata ma non sfatta: perfetto per pappardelle o polenta. Approfondisci la cottura del cinghiale nella nostra guida alla cucina toscana.

Come cucinare il capriolo tenero e saporito

Il capriolo è più delicato del cervo e leggermente dolce. Per lo spezzatino bastano 90–120 minuti di cottura dolce; per filetti preferisci cotture brevi con cuore rosé (52–55 °C), riposo di 5–7 minuti e salse leggere a base di fondo e frutti rossi.

Cervo o capriolo: che differenza c’è?

Cervo: struttura più importante, sapore deciso e ferroso; rende al meglio in brasati, arrosti lenti e affumicature leggere. Capriolo: più giovane e delicato, con dolcezza naturale; ottimo in umido e cotture veloci. In entrambi i casi, dosa il sale in due tempi (a inizio rosolatura e a fine cottura) e prevedi sempre un riposo per mantenere succosità.

Come cucinare il fagiano

Carne magra e delicata che si asciuga facilmente: proteggi il petto con bardature (lardo/pancetta), rosola e termina in forno a temperatura moderata; riposa 10 minuti prima del taglio. In salmì lavora con vino rosso, erbe e spezie per una texture setosa. Al BBQ funziona con ripieni aromatici e cotture indirette.