Bottarga di muggine: cos’è, come si fa e come usarla
Chiamata spesso “caviale del Mediterraneo”, la bottarga di muggine unisce storia millenaria e gusto contemporaneo.
Che cos’è la bottarga e come si produce
La bottarga di muggine nasce dalle sacche ovariche del cefalo, pulite con cura, salate e pressate, quindi sottoposte a essiccazione fino a raggiungere la giusta compattezza. Il risultato è una tavoletta ambrata, profumata e sapida, dal gusto marino intenso ma fine. In cucina si usa a crudo: affettata sottile o grattugiata, oppure in polvere di bottarga per un condimento omogeneo e immediato.
Come scegliere la bottarga di muggine
Per riconoscere una bottarga di qualità, osserva il colore ambrato uniforme con leggera lucentezza, annusa un profumo di mare pulito (mai aggressivo), valuta una consistenza elastica senza eccessiva secchezza e una salinità equilibrata. Scegli il formato in base all’uso: intera se ami affettare al coltello e modulare lo spessore; grattugiata per un tocco immediato e vuoi distribuirla in modo perfettamente uniforme su pasta, risotti e salse.
Come usare la bottarga in cucina
La pasta con bottarga è il modo più iconico per apprezzarla: emulsiona olio extravergine e poca acqua di cottura, aggiungi scorza di limone e completa a fuoco spento con bottarga grattugiata o in polvere, così non ne disperdi aromi e cremosità. È deliziosa anche affettata sottile su pane tostato, crostini e insalate di stagione, oppure per rifinire verdure, carpacci di pesce e uova. Se cerchi ispirazione, prova le linguine alla bottarga.
Conservazione e servizio
Tieni la bottarga sottovuoto in frigorifero a 0–4 °C e consumala entro la data riportata in etichetta. Dopo l’apertura, avvolgi la parte tagliata con pellicola e riponi in frigo: per mantenere aroma e texture, è consigliabile consumarla in 2–4 settimane. La polvere va richiusa bene e conservata al riparo da aria e umidità. Servila a temperatura leggermente più alta del frigo per esaltarne profumi e morbidezza.
Bottarga di muggine o di tonno: quale scegliere?
La bottarga di muggine è più dolce e rotonda, ideale per primi piatti e antipasti delicati. Quella di tonno è più scura e intensa: ottima quando cerchi un carattere più deciso.
La bottarga va cotta?
No: aggiungila a fuoco spento o direttamente nel piatto. Il calore eccessivo ne attenua profumo e finezza.
Quanta bottarga usare sulla pasta?
In genere 8–12 g a persona, regolando in base a formato, sapidità del condimento e gusto personale.
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