Le migliori acciughe del Cantabrico
In Cucina
Le più grandi, le più sode, le più succulenti: in poche parole le più buone! Le migliori acciughe del Cantabrico hanno un nome che le accomuna a tutte le altre della stessa specie, Engraulis encrarischolus, ma hanno un cognome che le contraddistingue come eccellenza gourmet irripetibile: Nardin. Scopriamo insieme la loro storia e come degustarle al meglio in tantissimi piatti
Ormai la questione è sdoganata; ce lo siamo detti tutti più
volte, davanti a una tapa per un aperitivo con gli amici o aprendo una
scatoletta nella comodità della nostra cucina: le acciughe più buone al mondo
sono le acciughe del Cantabrico. Punto.
Sarà perché le correnti fredde di questo mare che bagna la costa a nord della
penisola iberica rappresentano l’ecosistema ideale affinché sviluppino quella perfetta
quantità di grasso che le rende così succulente e gustose; sarà perché solo gli
spagnoli sono stati in grado di nobilitare un pesce povero della tradizione
contadina trasformandolo in una prelibatezza gourmet ambita dai buongustai dei
cinque continenti.
Eppure, se volessimo descriverle solo da un punto di vista morfologico, dovremmo
limitarci a parlare di loro come dei piccoli pesciolini argentati e affusolati,
che vivono in branchi e che quando si sentono in pericolo perché cacciati dal
tonno alalunga, sono soliti scappare tutti insieme, raccogliendosi in vortici
che assomigliano a delle palle giganti, proprio come cantava nel 1996 Fabrizio
de André, l’indimenticato Faber, nel suo brano Le acciughe fanno il pallone.
Nardin e la storia di come le sue acciughe sono diventate le migliori acciughe del Cantabrico
Ma come spesso accade, anche davanti ad una meraviglia gastronomica
come questa, si può sempre trovare qualcosa di ancora più “raro e prezioso”.
In fondo, tutti noi amanti della gourmandise senza compromessi abbiamo fatto
nostro il motto di Oscar Wilde quando affermava di avere dei gusti
semplicissimi solo perché si accontentava del meglio.
Per questo noi di Longino & Cardenal ci siamo per
anni impegnati nella ricerca delle migliori acciughe del Cantabrico, una
ricerca che alla fine ci ha fatto scoprire le acciughe
Nardin.
I Nardin sono una famiglia basca con origine italiane. Il bisnonno di Mila –
che insieme al marito Sebastian ha fondato l’azienda a Getaria oltre 25 anni fa
– era uno di quei tanti pescatori siciliani che agli inizi del XX secolo si
videro costretti ad emigrare in Spagna e insegnarono ai baschi la salatura
delle acciughe. A quel tempo, gli spagnoli le consideravano un prodotto povero,
da consumare fresco e sicuramente non degno di essere conservato. Ancora oggi,
la maggior parte delle aziende produttrici di acciughe in Cantabria sono di
discendenza siciliana.
Ma perché riteniamo che le acciughe Nardin siano le migliori
acciughe del Cantabrico?
Ciò che ci ha fatto innamorare perdutamente di loro è un’alchimia di altissima
qualità che combina insieme una materia prima che non ha eguali ed un saper
fare artigiano che ha saputo trasformare la salatura in una vera e propria arte.
Nardin seleziona solo acciughe di campagna, le cosiddette acciughe
primaverili, quelle cioè che vengono pescate nel Golfo di Biscaglia tra
aprile e maggio, quando la loro quantità di grasso è nettamente superiore
perché hanno dovuto affrontare le temperature rigide dell’inverno, fattore questo
che permette una salatura perfetta. Obiettivo da sempre di Mila e Sebastian è infatti
quello di preservare la conoscenza dell’arte della salatura così da creare le
migliori conserve in modo naturale, utilizzando solo prodotti autoctoni nel
rispetto dell’ecosistema e della materia prima: non è un caso che tutto il loro
procedimento di conservazione avvenga ancora oggi completamente a mano,
seguendo i passaggi di quella stessa tecnica che oltre un secolo fa il
trisavolo di Mila portò con sé dalla Sicilia.
Acciughe ricette… qualche suggerimento goloso e veloce!
Le acciughe salate possono essere impiegate nella preparazione
di tante ricette sfiziose e anche per realizzare moltissime preparazioni.
Aperitivi, antipasti, primi e secondi: queste piccole meraviglie di sapore possono
veramente fare la differenza in cucina, sia in qualità di ingrediente
principale – come non menzionare la classica bruschetta burro e acciughe,
un must insostituibile in ogni aperitivo che si rispetti – sia come componente
aggiuntiva in grado di regalare una punta di briosa sapidità ad una ricetta che
rischierebbe di non avere abbastanza verve.
Ad esempio, il nostro company chef, Giorgio Guglielmetti, suggerisce
di utilizzare le acciughe sotto sale del Cantabrico nella preparazione
di uno dei nostri antipasti più amati in assoluto dagli italiani: la mozzarella in carrozza.
Un altro impiego – decisamente riuscito – è quello di aggiungerle alla verdura: in questa video-ricetta ci mostra infatti come qualche filetto di acciuga Nardin contribuisca a trasformare la banale insalata che in molti mangiamo spesso (se non spessissimo) a pranzo, in un’insalatona gourmet ricca di gusto e di consistenze diverse.
Per chi come noi, poi, ama la cucina tradizionale – e non può fare a meno della pasta – un’altra ricetta che le vede golosamente protagoniste è la classica burro e acciuga. In questa video-ricetta, Giorgio Guglielmetti ci propone la sua personalissima rivisitazione “à la Longino” sostituendo il più comune spaghetto con il tagliolino che cuoce in acqua salata, risotta in padella con il burro e impiatta con qualche fiocco di paprika affumicata. Una delizia per gli occhi… ma soprattutto per il palato.