Tartufi

Il tartufo è l'ingrediente pregiato per eccellenza, una prelibatezza molto amata nella cucina gourmet. Il tartufo nero può trasformare qualsiasi piatto in un'esperienza di gusto sofisticata ed elegante. Lasciatevi conquistare dalle nostre varietà di tartufo nero pregiato e tartufo bianco d'Alba.

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Tartufo online: tutto quello che devi sapere sull’alimento “più raro e prezioso”

In un’ipotetica classifica dei cibi più esclusivi e costosi al mondo, non c’è dubbio alcuno che il tartufo – soprattutto il tartufo fresco – si contenda i gradini più alti sul podio dei luxury food insieme al caviale e a qualche rara squisitezza giapponese come l’anguria Densuke.
Non ci stupisce quindi che due delle ricerche più digitate in internet siano “tartufo online” e “tartufo prezzo”.

Molta, infatti, è la curiosità su questa rarità esclusiva dal profumo inebriante.
Sì, perché ciò che lo rende così ambito è il suo bouquet olfattivo che spazia dall’aroma del miele al pungente odore di aglio fino ai rimandi di muschio e di sottobosco.
E pensare che si tratta “solo” del corpo fruttifero di un fungo ascomicete sotterraneo, perlopiù appartenete al genere dei tuber, un semplice fungo ipogeo che cresce appunto sottoterra.

 

Tartufo bianco e nero: le differenze

In natura esistono tante tipologie di tartufo, sia bianche che nere. Sicuramente il tartufo bianco di Alba – il più pregiato tra i prodotti delle Langhe – è il più esclusivo e ricercato di tutti.

Questo perché il tuber magnatum – è questo il suo nome scientifico – è il risultato unico di un territorio altrettanto irripetibile, un terroir caratterizzato da ambienti boschivi particolarmente ricchi di humus organico, all’interno dei quali questo fungo ipogeo vive una vita in simbiosi con le radici delle querce, dei lecci, dei pioppi e dei salici che qui crescono rigogliosi da sempre. Si tratta di terreni marnosi e calcarei in grado di mantenere quel costante tasso di umidità che concorre a creare l’habitat ideale affinché sviluppi quelle proprietà organolettiche così ricercate.

Ma quali sono le differenze tra tartufo bianco e nero?
Certamente il colore, ma non possiamo limitarci a questo, perché i due si distinguono anche sotto altri aspetti:

  • Profumo: il tartufo bianco ha un profumo più intenso e persistente rispetto al tartufo nero che risulta più dolce e delicato.
  • Aspetto: il tartufo bianco risulta vellutato al tatto con un peridio chiaro, irregolare e globoso, il nero invece è più omogeneo ma è ricco di verruche superficiali.
  • Habitat: come abbiamo visto, il tartufo bianco predilige terreni fittamente boschivi, ricchi di calcare e caratterizzati da una copiosa presenza di humus; il tartufo nero cresce invece in terreni scarsi di humus, con pochi alberi e totale assenza di sottobosco.
  • Periodo di raccolta: la stagione del tartufo bianco va da settembre a gennaio, quella del tartufo nero da dicembre a marzo
  • Prezzo: il prezzo tartufo bianco può oscillare dai 1.500 ai 3.000 euro al chilo arrivando a costare anche 3.500 in annate di raccolta più scarsa. Il tartufo nero ha un costo invece decisamente più basso che si aggira tra i 500 e gli 800 euro al chilogrammo.
  • Uso in cucina: al tartufo bianco basta essere affettato direttamente sulla pietanza ancora calda affinché sprigioni il suo prezioso aroma, il tartufo nero ha invece bisogno di una temperatura più elevata e per questo può essere usato anche durante la cottura

 

Tartufo nero estivo: di cosa si tratta?

Il tartufo nero estivo – scientificamente, Tuber Aestivum Vittadini – è un particolare tipo di tartufo che si si trova in diverse regioni d’Italia – Piemonte, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania e Molise – la cui raccolta avviene durante il periodo estivo, fra fine maggio e gli inizi di settembre.

Meno prelibato del Nero Pregiato, si caratterizza per un profumo gradevole e delicato, con accenni lievemente fungini; il sapore è deciso ma non eccessivo ed è per questo spesso utilizzato nella preparazione di sughi, salse e nella farcia degli insaccati.
Il suo prezzo è molto più conveniente e oscilla tra i 100 e i 250 euro al chilogrammo.